HPV: un universo in continuo divenire

Prof. Antonino Perino

Ginecologo – Ostetrico | Anatomo – Patologo

La realtà che ruota attorno al Papillomavirus umano (HPV) si sta dimostrando molto più estesa di quanto ci si potesse attendere solo una decina di anni fa. I continui sviluppi in ambito epidemiologico hanno permesso di scoprire che l'infezione da HPV non solo è responsabile di diverse neoplasie di alto e basso grado e di lesioni esterne del tratto ano-genitale, ma può interessare anche altri distretti funzionali, come testa, collo e tratto respiratorio.

Recenti studi hanno dimostrato come l'HPV rappresenti una concreta minaccia per la salute della donna, dell'uomo e per la coppia. Nuove evidenze ci hanno fatto scoprire per esempio che l'uomo precedentemente considerato solo un vettore della trasmissione del virus alla donna, può essere colpito in prima persona dall'infezione e sviluppare patologie come condilomi genitali, il cancro dell'ano, del pene e i cancri dell'orofaringe. Inoltre, attuali studi che mi hanno visto coinvolto in prima persona sembrano indicare un ruolo dell'HPV anche nell'infertilità di coppia.

Cosa si può fare contro l'HPV? L'arma più efficace per prevenire le patologie correlate a questo virus è la vaccinazione. Dei due vaccini oggi a disposizione contro l'HPV, entrambi efficaci nella prevenzione del tumore cervicale, il quadrivalente è l'unico ad avere un'indicazione d'uso in entrambi i sessi e verso altre importanti patologie correlate al virus, come le lesioni precancerose della vulva e della vagina e i condilomi genitali.

I dati clinici hanno dimostrato un'efficacia verso tutte queste patologie elevata e mantenuta nel tempo, ma ancor più interessanti sono i dati di efficacia relativi ai primi effetti delle campagne di vaccinazione avviate nei diversi Paesi. I risultati australiani mostrano, per esempio, come a pochi anni dall'avvio della vaccinazione, si siano ridotti drasticamente i casi di condilomi genitali e si siano dimezzati quelli di lesioni cervicali di altro grado. Si tratta di dati preliminari molto promettenti, che possono essere considerati dei validi indicatori di quello che sarà l'effetto della vaccinazione nel lungo termine. Di certo una buona notizia per la salute e la qualità della vita dei nostri assistiti.